brand reputation e metaverso

La Brand reputation nel metaverso

Sempre più al centro del dibattito aziendale, di metaverso si parla moltissimo e ci si rapportano sempre più brand. Ma quanto lo si conosce realmente? Volendo semplificare e chiarire subito il concetto, con metaverso si fa riferimento a iper-comunità che muovono tra reale e virtuale, permettendo alle persone di entrare in contatto e dare vita a tutta una serie di interazioni, attività e investimenti attraverso avatar in un contesto virtuale.

Una crescita esponenziale

Non esiste un solo metaverso, ma tra gaming, che la fa da padrone con comunità già consolidate e ampiamente frequentate, e grandi marchi, la nascita di nuove versioni è all’ordine del giorno, con una crescita esponenziale. A differenza dei social network, però, dove l’utente rappresenta in linea di massima sempre se stesso, nel metaverso ognuno può essere quello che vuole.

A rendere speciale il metaverso è la piena implementazione al suo interno di un sistema economico attraverso cui gestire e spendere risorse reali e valute come dollari, euro o cripto e, al contempo, spostare (anche investendo milioni di dollari) veri e propri atti di proprietà su opere digitali uniche o a edizione limitata: i tanto chiacchierati e ricercati NFT (Non-fungible Token).

Forte contatto con la realtà

La peculiarità è la forte componente di contatto con la realtà, che nel metaverso non viene solo rappresentata, ma trova la sua concreta estensione in una rete che integra in un unico luogo e senza soluzione di continuità relazioni personali e commerciali, contenuti e servizi di vario genere, sistemi economici e la possibilità di fare acquisti.

Insomma, non siamo al cospetto di due mondi paralleli, ma di realtà coesistenti e saldamente intrecciate, capaci di stimolarsi e portare a conseguenze tangibili con potenzialità ancora ampiamente da esplorare e comprendere. Ma già diffusamente sfruttate e utilizzate.

Un esempio? Ai tempi campagna elettorale del 2008, il Partito democratico americano acquistò spazi pubblicitari virtuali nel videogioco EA Bornout Paradise per sostenere la candidatura di Barak Obama alla Casa Bianca. In questo modo, esattamente come se stessero percorrendo una high way americana, lungo le strade di Paradise City, i giocatori finivano per imbattersi nei cartelloni di quello che sarebbe diventato il 44° presidente degli Stati Uniti.

L’importanza della consapevolezza

In un contesto in continua evoluzione come questo, le aziende hanno a disposizione enormi possibilità per lavorare sulla propria immagine e brand reputation, ma per farlo sono chiamate a rivedere integralmente il modo di approcciare la comunicazione e la pubblicità.

Sì, perché gettarsi nel metaverso implica la consapevolezza di un modo tutto nuovo per presentarsi e rapportarsi con i propri clienti, che devono essere coinvolti in esperienze uniche, capaci di inserirsi alla perfezione nel contesto che le accoglie. Le possibilità sono infinite: dalla creazione di eventi spettacolari da godersi comodamente da casa comprando regolarmente il proprio biglietto, ad acquisti di NFT capaci di spostare ingenti quantità di denaro.

Anticipare, ma non troppo

Muoversi in anticipo per non essere costretti a inseguire, come già successo in passato con diverse novità digitali, è fondamentale per le aziende, che non possono voltare le spalle a un universo in continua espansione, sempre più popolare e popolato, ma sono chiamate a farsi trovare pronte per sfruttarne le potenzialità e coglierne le occasioni, contribuendo attivamente agli stessi processi di definizione e trasformazione del metaverso.

Nel metaverso, le aziende hanno la possibilità di plasmare uno spazio esclusivo e condiviso capace di attirare, accogliere e far interagire tra loro utenti interessati al brand. Vetrine virtuali alimentate e animate da avatar di persone reali disposte a spendere pur di assicurarsi, per esempio, un paio di sneakers di tendenza virtuali o macchine di lusso.

Al contempo, però, il passato di Internet ci insegna come non sia mai esistita una piattaforma iniziata con la presenza dei brand e non degli utenti. Nel digitale sono sempre venute prima le persone, vere artefici del cambiamento e della creazione di comunità e spunti interesse.

Gli utenti, infatti, pongono paletti e scrivono le regole del gioco. Solo a quel punto, le aziende possono muoversi con maggiore sicurezza in un ambiente già ampiamente regolamentato e leggibile, per dare vita a strategie comunicative che, nel caso del metaverso, sono spesso legate a dinamiche tipiche del gaming e dell’intrattenimento.

Coltivare il proprio orticello e mettere al sicuro il brand

Spetta ai marchi garantire l’autenticità del proprio prodotto virtuale, ma anche plasmare e assicurare sicurezza alla propria “impronta digitale” che, esattamente come sui social, può essere presa di mira dagli haters. Proprio per questo, imparare a gestire al meglio le possibili situazioni del metaverso è fondamentale per preservare la propria brand identity e creare community in grado di rappresentare e farsi portavoce dei valori del marchio.

In questo senso, l’utilizzo di smart contract e digital wallet crittografici permette di attivare o bloccare utenti che si rendono protagonisti di atti indesiderati e garantire maggiore sicurezza nelle transazioni economiche. Rendendo così, per i marchi, il metaverso un ambiente più facilmente controllabile e sicuro rispetto ai social network.

Questa pratica è molto utile anche per controllare le transazioni di NFT e scongiurare il rischio che finiscano nelle mani dell’avatar sbagliato. Affidarsi a specialisti del metaverso è, dunque, un passo fondamentale per valutare al meglio le proprie possibilità e la propria policy virtuale così da elaborare smart contract efficaci, funzionali e in linea con l’universo che si prefiggono di regolamentare.

Una sfida in pieno divenire

L’altra faccia della medaglia di questa “corsa al metaverso” da parte delle aziende, vede gli esperti palesare preoccupazioni vista l’ancora limitata adozione da parte dei consumatori. C’è da dirlo, la possibilità che il metaverso si riveli una bolla, pronta a implodere nel momento in cui verrà maggiormente regolamentata su temi importanti come la privacy e la gestione dell’enorme mole di informazioni e dati raccolte sugli utenti, esiste eccome.

La sfida è appena all’inizio e ha potenzialità tutte da scoprire. Sarà il tempo a dire quanto il metaverso avrà risvolti tangibili, entrerà a pieno titolo nella quotidianità e quale ruolo potrà giocare nelle strategie comunicative delle aziende. Sarà importante tenere monitorata la situazione, conoscerla e valutarne al meglio le possibilità, per non commettere passi falsi e tenere al sicuro la propria brand reputation, nel virtuale e nel reale.