Branded content: il marketing nell’epoca dell’intrattenimento
10-10-2022
La crescita del Branded content in Italia è sotto gli occhi di tutti, con aziende sempre più pronte a investire e affidarsi a questa pratica di comunicazione altamente spettacolare per promuovere il proprio brand, i propri prodotti e servizi.
Branded content: un mercato in crescita
Basti pensare, infatti, che le previsioni per quest’anno sono di una crescita pari al 9%, rispetto al già consistente incremento registrato nel 20-21 con investimenti che erano cresciuti del 14% e un valore complessivo del mercato pari a circa 570 milioni di euro.
Il trend di crescita è corroborato da una conseguente maggiore richiesta del mercato di figure professionali capaci di affrontare, dare risposte e operare nel settore. Questo, anche perché le aziende iniziano a dotarsi di team di esperti di Branded content all’interno del proprio organigramma. Figure sempre più importanti, capaci di intercettare i trend del momento e aggiornate sulle più recenti opportunità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione.
Ma che cosa si intende per Branded content?
Sotto la definizione di Branded content ricadono tutte quelle campagne di marketing che, sganciandosi completamente dal modo tradizionale di fare pubblicità, offrono a clienti, e potenziali tali, intrattenimento in differenti vesti, ma pur sempre atto a veicolare una campagna di marketing, presentare un prodotto e accrescerne l’appeal.
I normali spot sono, infatti, oramai una pratica largamente superata. Visti come un “disturbo” e una brusca interruzione di qualsiasi cosa si stia facendo, il pubblico non li ascolta nemmeno e, se può, come per esempio capita guardando un video su YouTube, li skippa, vanificando il lavoro e gli investimenti di cui si è fatta carico l’azienda.
Creare contenuti e intrattenimento
Ecco, dunque, che da semplice “sponsor”, i brand assumono il ruolo di veri e propri creatori di contenuti, non più pubblicitari, ma informativi, interessanti, divulgativi, di intrattenimento e, soprattutto, di altissima qualità. Parliamo di serie e docufilm brandizzati, spesso con registi e attori di punta, ma anche podcast, videogiochi e, nell’ultimo periodo, esperienze da vivere nel metaverso, in una politica aziendale sempre più pensata e modulata su contenuti di branded entertainment.
L’importante è riuscire a catturare l’attenzione del consumatore e fare in modo che resti alta. Attraverso il Branded content, i marchi puntano infatti a creare un ponte diretto tra sé e i propri potenziali clienti, specie le nuove generazioni, così da creare e plasmare su basi solide rapporti continuativi fondati su fiducia e condivisione di valori, che identificano il brand e che i clienti sentono di voler fare propri.
Avere un approccio strategico
Allo stato attuale, gli investimenti del marketing vedono ancora la televisione al comando, con oltre il 35% del budget a lei dedicato, i social si fermano al 22%, ma la crescita è continua ed evidente, con pratiche di influencer marketing sempre più apprezzate e sfruttate dai marchi per presentarsi al pubblico sfruttando le potenzialità di queste modalità tutte nuove di fare pubblicità.
Un marketing coinvolgente e che, grazie alla sua capacità di intrattenere e informare riesce a garantire un elevato tasso di penetrazione sul pubblico, molto ben predisposto ad ascoltare il messaggio che il brand ha deciso di veicolare per, in prima battuta, palesare i propri valori.
Un mondo tutto da esplorare
L’importante, per i marchi, è avere un approccio strategico sostenuto da strumenti di valutazione e misurazione delle prestazioni. Un approccio che sappia modulare le proprie scelte avendo ben presente il target di riferimento e, in caso di campagne di influencer marketing, affidarsi al content creator capace di incarnare al meglio i valori del brand e di parlare al pubblico giusto.
Al tempo stesso, risulta fondamentale selezionare la migliore strategia di comunicazione. Quella che permette di incarnare e veicolare al meglio il proprio messaggio. Per alcuni marchi funzionano, infatti, molto bene i podcast, che presentano, anche per via della loro “natura tecnica” una dirompente capacità di coinvolgimento emotivo e riescono a instaurare un rapporto intimo con gli ascoltatori. Ma le possibilità sono infinite e, come nel caso del metaverso, ancora tutte da esplorare.